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Labirinto. “Welcome to the (Sandalwood) Machine”. I due nuovi profumi del Naso-Musicista Michele Pollini si collocano chiaramente nell’ambito della profumeria artigianale nostrana, un contesto spesso unico e privilegiato, in cui i soli valori a regnare sono quelli della pura sperimentazione e dell’appassionata ricerca artistica senza intento. Il più interessante dei due è sicuramente Labirinto, profumo autobiografico, presentato come un’ode personale alla musica da parte dell’autore, che miscela le più potenti molecole legno di sandalo, trovando fra loro un’armonia dominata dal Javanol, una delle materie prime in assoluto più affascinanti e conturbanti della storia della profumeria. Labirinto è però evidentemente più complesso di così: Bergamotto, Neroli, Ylang Ylang e Assoluta di Osmanto accentuano la dolcezza dei legni lattonici, conferendo loro una voce forte ed esasperata capace di catapultarti in un’altra dimensione. In questo senso, quello di Pollini risulta tanto poco un profumo quanto una vera e propria macchina capace di farti evadere dalla realtà, esattamente come un disco dei Pink Floyd o dei Genesis lanciato a tutto volume. Le sonorità sabbiose e polverose di Welcome to the Machine sono infatti le stesse prodotte dall’Overdose di Vanillina ed Ethyl Vanillina che riempiono in un attimo l’aria intorno a te, facendoti dimenticare cosa stavi facendo fino a un attimo prima… Se quindi in profumeria siamo spesso abituati a riferirci al talento soprattutto in senso tecnico, a Pollini dobbiamo se non altro riconoscere la capacità di assorbire il fruitore di Labirinto in un mondo tutto suo, con le sue sonorità e la sua atmosfera densa, carica di un’emozione reale, e tuttavia matura, sommessa. Le performance sono sbalorditive e la fragranza risulta un vero e proprio sfollagente in grado di sovrastare qualsiasi altro odore nel raggio di due metri. Insomma, se state cercando un profumo artistico denso, piacevole e dalle prestazioni sconvolgenti, Labirinto è ciò che fa per voi.

MANFREDIGAETANO14

La creatività, la passione artistica quando la si possiede come dono divino non conosce né limiti né confini, riesce sempre a creare emozioni e magia. Il musicista Michele Pollini regala un poetico dono alla profumeria artistica italiana, traducendo in soavi e audaci fragranze la sua viscerale passione musicale. Labirinto come la leggendaria e mitologica costruzione architettonica dell'antichità creata da Dedalo collegata al mito di Minosse: il labirinto immaginifico olfattivo di Michele Pollini è un tripudio affascinante ed enigmatico dove le note legnose di cedro si sposano alle note dominanti di sandalo e patchouli e alle mistiche e misteriose note balsamiche di regale mirra, immerse in un caleidoscopico tripudio di note floreali esotiche di Ylang Ylang e di raffinatissima vaniglia. Un prezioso blend che racchiude in sé anni di studio, di ricerca dell’armonia e dell’equilibrio. Al dry down l’evoluzione olfattiva è sorprendente, diventa avvolgente, rassicurante come una carezza soavemente talcata. Indubbiamente una fragranza che emerge vittoriosa, per forti personalità che amano imporsi, assolutamente meritevole di essere vissuta e amata.

DARIAFRANCESCA74

"Un cuore pieno come una discarica
un lavoro che ti uccide lentamente
ferite che non vogliono guarire"
No Surprises è una ballad malinconica dei Radiohead che parla della rassegnazione al vivere la propria vita, ma che rappresenta essa stessa la voglia di riacquistare vitalità, con il suo ritmo lento ma confortante al tempo stesso.
In labirinto ho trovato delle note contrastanti, che donano alla fragranza una connotazione malinconica, con note fumose date dal legno di betulla ma che trovano un caldo raggio di luce grazie ai sentori fioriti dell'osmanto e alla rotondità dell'ylang ylang rendendola una composizione davvero particolare, evocativa a tratti.
Davvero dalla grande personalità, differente, da sentire assolutamente.
"Malinconia" dipinto da Hayez.

MYRTILLAJUS

Marla. “Somehow spicy and cozy Rose Fragrance”. Il secondo profumo di Michele Pollini è ispirato a Marla, inquieto e romantico personaggio bohémien di Fight Club, magistralmente interpretato dall’insuperabile attrice inglese Helena Bonham Carter nell’omonimo film. Sono molte le cose che si potrebbero dire della fragranza, a partire dall’enigmatica architettura dell’accordo di rosa escogitato da Michele Pollini, ma forse l’osservazione più semplice è che riprende degli elementi tipici delle fragranze ambrate anni ‘90: Bergamotto sonoro in apertura, note speziate calde e sognanti, muschi soffici e vanigliati. Se con Labirinto il mio rapporto è in definitiva abbastanza ‘nuovo’, con Marla ho come dei flashback: sfaccettature già percepite da qualche parte in un lontano passato, persone conosciute di sfuggita, locali affollati stracolmi di gente ammassata sul piano bar, e piste da ballo in cui nessuno sapeva ancora cosa fosse il reggaeton (hélas!)… La rosa di Pollini è dunque sicuramente evocativa, ma allo stesso tempo sembra non allinearsi ai copioni dei più noti profumi francesi del genere. Avverto molto poco Citronellolo, molto poco Geraniolo e per finire l’Alcol feniletilico contribuisce a intensificare le volute fruttate di altre materie prime piuttosto che assumere la solita connotazione naturalistica. In questo senso, “rosa bianca” rende bene l’idea, o almeno la rende meglio di quanto non la possa rendere la banale dicitura “rosa”. Nelle note di cuore e di fondo i muschi e le resine spingono dalla Base della fragranza, rendendola calda, ambrata e vanigliata. Ed è questo il momento della curva evaporativa che apprezzo di più: personalmente avverto qualcosa di estremamente morbido e nostalgico in Marla. Ripeto: dev’essere necessariamente qualcosa che ho già conosciuto nel mio passato, ma non riesco davvero a identificarlo con precisione… Le performance sono ottime come nel caso di Labirinto, e in realtà Marla sembra quasi disporre di una migliore intensità e di una più significativa volatilità. Quindi, preparatevi all’Armageddon. Con Pollini è un po’ come con Alessandro Gualtieri: una volta che hai indossato un suo profumo, non puoi più nasconderti, a meno che non ci sia un rifugio antiatomico nelle vicinanze. Bene l’idea e, se Labirinto mi ricordava i Pink Floyd, Marla ha qualcosa di quel pezzo…come si chiama…Where is my Mind?, dei Pixies? Non so. Nella texture della fragranza c’è molto di quella chitarra elettrica grunge.

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Michele Pollini crea la fragranza femminile Marla liberamente ispirata alla misteriosa femme fatale Marla Singer eroina letteraria e poi cinematografica del famoso romanzo scritto da Chuck Palahniuk: Fight Club grande cult della seconda metà degli anni 90, poi portato al grande successo cinematografico dal regista David Fincher. Trama tormentata che mette in evidenza in modo crudo, esplicito e violento il disagio psicologico del protagonista affetto da disturbo dissociativo dell’identità, tutto il suo disappunto eversivo nei confronti della società consumistica, maschilista americana. La fragranza vuole incarnare l’ambigua è misteriosa personalità che si cela dietro L’enigmatico fascino della protagonista. Michele Pollini sceglie il candore e la delicatezza della rosa bianca, rosa come simbolo di femminilità che vuole imporsi in un mondo nichilista e maschio centrico, rosa imperiosa, immersa in briosi e caldi sentori speziati dei chiodi di garofano che infrangono impunemente la purezza rarefatta della regina del mondo floreale quasi a determinarne il carattere deciso e forte. La fragranza appare femminea, ipnotica e seducente, la mirra segreta, intrigante, emerge senza sovrastare dando spazio alla sensualità dell’ambra e alla raffinata dolcezza della vaniglia, immersa in rassicuranti note muschiate. L’evoluzione temporale si fa avvolgente e cremosa come una saponetta…anch’essa reminiscenza della trama inquieta del romanzo. Indubbiamente una fragranza non leziosa, per caratteri incisivi e determinati .

DARIAFRANCESCA74

Marla.
Marla Singer è la tormentata protagonista del film fight club.
Una vita difficile, costellata da una buona sorte sempre incredibilmente lontana, dalla quale, apparentemente, non c'è riscatto.
Lei, sempre col trucco sfatto, in lotta con sè stessa e che, nonostante ciò possiede un fascino incredibile.
Marla, unico personaggio femminile presente in questo capolavoro cinematografico, deve lottare per affermarsi, per mostrare il proprio valore, e, nonostante sia attorniata da situazioni estremamente negative, è quello più positivo di tutta la storia che, dicendo no ad una relazione ormai tossica, darà valore a sè stessa.
Marla in questa fragranza è celebrata con quella che è la regina della profumeria: la rosa.
Qui appare in tutta la sua bellezza, inizialmente succosa, quasi fruttata, poi delicata ed a tratti polverosa.
Un fiore dalla bellezza estrema quanto delicata, in questo caso mi appare mentre perde i propri petali vellutati, bianca, elegante ed avvolgente.
Da amante di questa nota mi è davvero piaciuta e sono rimasta davvero sorpresa dalla capacità di cogliere la fragilità di questo fiore che possiede una grandissima forza comunicativa.
Mi è davvero piaciuto ed è finito in wishlist.
Performances ottime, davvero di alta qualità.
"Fiori e Natura Morta" dipinto da Giovanni Boldini.

MYRTILLAJUS

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